sabato 15 giugno 2013

Recensione: Mirror's Edge


Mirror's Edge

Chi di voi non ha mai sentito parlare di questo titolo? Nessuno? E ci credo! In un modo o nell'altro, l'action/adventure in prima persona di EA si è fatto sentire proprio da tutti, sarà per le sue meccaniche alternative da platform o per il pessimo doppiaggio di Asia Argento. Ragazza, ti prego, tu e tuo padre DOVETE SMETTERLA DI DOPPIARE I VIDEOGIOCHI. Chiusa questa piccola parentesi di enorme importanza, passiamo alla recensione. Dopo un po' di anni dalla sua uscita nel 2008, ho deciso di prendere alla bellezza di 7 euro il gioco che, devo ammettere, ne vale molti di più. Ma per una volta che trovo qualcosa a basso prezzo da Gamestop non potevo lasciarlo sfuggire.

Trama

La protagonista del gioco è Faith Connors, una ragazza che fa parte dei 'Runners', un gruppo di corrieri che trasportano informazioni lontani dai millemila occhi di una città totalmente controllata ma che sembra in una condizione di apparente perfezione. I cittadini hanno ormai adottato il nuovo stile di vita senza molti problemi, ma c'è ancora qualcuno che combatte, segretamente, per il libero pensiero di tutti. Questa segretezza però verrà minacciata quando Kate, la sorella di Faith, sarà accusata dell'omicidio di un politico e toccherà a quest'ultima tirarla fuori dai guai, mettendo a rischio la sua vita e tutta l'organizzazione dei Runners. 
La trama, pur avendo degli spunti interessanti, non si fa sentire molto durante il gioco, ed è narrata attraverso delle piccole cutscene e dei filmati abbastanza piacevoli alla vista. I dialoghi durante il gioco saranno comunque presenti in vasta scala .

Gameplay
Faith scaglia un calcio volante ad un tipo non troppo simpatico

Il gioco, come detto prima, si presenta come un action/adventure/platform rigorosamente in prima persona, con gli arti della protagonista che si vedono durante i salti ed il combattimento. L'interazione tra essa ed il giocatore è molto forte, probabilmente a causa della telecamera che sembra posta in mezzo agli occhi di Faith rendendo tutto molto realistico. Ad ogni salto, ogni capriola o scivolata la telecamera ci seguirà e ci sembrerà di essere all'interno del gioco. Il sistema di controllo è limitato a due tasti, uno per eseguire salti verso sopra e l'altro per eseguire azioni in basso. Per il combattimento si usa il secondo grilletto destro, mentre il primo è utilizzato per compiere una rotazione che ci aiuterà molto nelle scalate. La combinazione di questi tasti porta un sistema di controllo davvero profondo e apparentemente impegnativo, visto che basterà qualche ora di gioco e sapremo padroneggiarlo perfettamente. Altri due tasti utilizzati sono il triangolo/Y per disarmare gli avversari quando è opportuno e X/A per attivare interruttori. A proposito del disarmo, parliamo un po' del sistema di combattimento. Mentre la resa dei salti e dei trick è davvero ottima, la parte 'action' del titolo è meno curata.  Nonostante sarà quasi sempre possibile trovare vie alternative, a volte ci ritroveremo costretti a fermarci per uccidere qualche nemico che ci sbarra la strada. Si potranno raccogliere diverse armi, da pistole a shotgun, ma imbracciandole molte delle azioni di base ci saranno impedite per via del peso dell'arma. La resa dei colpi che spariamo è decisamente scarsa, così come l'impatto che questi ultimi avranno sui nemici. Ma tralasciamo sperando che nel sequel questo difetto venga ridefinito a dovere.

Comparto tecnico
Come vedete, la città si presenta quasi del tutto bianca, simbolo della perfezione apparente

Ed eccoci giunti al comparto tecnico, così dettagliato per un gioco del 2008 (e sorprende ancora oggi) che il gioco è stato lodato da molte recensioni proprio per questo. Lo stile della città varia ad ogni area. Possiamo dire che si tratta di uno stile monocromatico ad ogni zona che però favorisce il rosso su tutto. Infatti, a quanto pare, il rosso è il colore utilizzato dai Runners per riconoscersi tra loro e proprio in rosso saranno indicati i luoghi da cui lanciarsi o gli appigli che potremo utilizzare, ma non nella modalità difficile, dove dovremo cavarcela da soli. La resa degli NPC non è affatto male e nemmeno quella di Faith, che si presenta come una ragazza bruna dai lineamenti orientali (la vedremo in faccia davvero poche volte).

Comparto sonoro


Un grande applauso al sonoro del gioco, sempre azzeccato e con effetti realistici e coinvolgenti. Sentiremo sempre il respiro di Faith che si fa più affannato o si rilassa, sentiremo le botte che prendiamo cadendo e anche le mani della protagonista che scorrono sui muri. La colonna sonora di Lisa Miskovsky che sentiremo durante il gioco è molto bella e si rifà alle tematiche del titolo. Unica grande pecca, come detto all'inizio della recensione, è il doppiaggio di Asia Argento. La voce di Faith è veramente sotto tono e a volte l'intonazione risulta stupida e insopportabile. Per fortuna, non quanto la voce del padre di Asia, Dario, in Dead Space 1. Lì c'era davvero da spararsi nei coglio-



Longevità

Il gioco si compone di 9 capitoli e può essere tranquillamente portato a termine in 7-8 ore, durata media di un action game. La storia può essere rigiocata una seconda volta alla massima difficoltà per sbloccare un trofeo/obiettivo. Ma per fortuna non è finita qui. Sono presenti due tipi di gare a tempo che sbloccheremo una volta terminato il gioco. Il primo tipo è 'corsa veloce' in cui dovremo finire i capitoli del gioco sotto un tempo particolare (7 minuti, 11 minuti ecc..). Il secondo tipo sono le 'gare a tempo', piccoli estratti dei capitoli che saranno arricchiti con checkpoint rigorosamente rossi e che si dovranno concludere nel minor tempo possibile per ottenere una valutazione da 1 stella a 3 stelle.  Detto questo, se siete dei cacciatori di platini, se vi piace millare il vostro gioco, preparatevi a cambiare religione. Propongo comunque una religione politeista, visto che arriverete ad insultare più dei sconosciuti contemporaneamente. Se le sfide a tempo sono mediamente fattibili grazie a dei videogameplay che ci mostrano il percorso da seguire, le corse veloci sono una bestemmia continua. Un solo errore manda a donne dai facili costumi la corsa, costringendovi a ricominciare da capo il capitolo. Personalmente, ho temporaneamente abbandonato le corse per dare spazio quel bell'uomo di Isaac Clarke che minacciava di infilarmi necromorfi in luoghi in cui non batte il sole se non avessi cominciato Dead Space 2.

Sequel
Un frame dal trailer del secondo capitolo

Pochi giorni fa, agli E3 2013, è stato finalmente annunciato il sequel del gioco, anche se di sequel non si tratta. Sarà un reboot della saga per console next gen che narrerà meglio le origini di faith e approfondirà la trama fungendo da prequel, grazie ad un mondo aperto e un nuovo sistema di combattimento. Il breve trailer rilasciato mostra appunto le innovazioni nel settore action, che sembra davvero rifinito rispetto al primo gioco. 


Commento finale

Mirror's Edge, in un modo o nell'altro, è un titolo che dovete per forza giocare ed avere. Il mix di situazioni e di generi è molto raro e non si vede in molti giochi, e rende questo titolo (che costa davvero pochissimo, quindi niente storie) un'acquisto obbligatorio per tutti i giocatori stanchi di vedere giochi tutti uguali tra loro. Nonostante i difetti, il gameplay rimane di qualità e Faith vi saprà regalare parecchie ore di divertimento e di imprecazioni.

Voto finale: 8 

-Alex

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