lunedì 17 giugno 2013

Il Genere della Settimana - Giochi di ruolo giapponesi


Prima di iniziare questa nuova puntata con il "Genere della settimana" volevo prima scusarmi con tutti voi per il gigantesco ritardo.
Sono mesi che non aggiorno questa rubrica e di questo mi faccio schifo, ma adesso è tempo di andare avanti e di riprendere a recensire, visto il miracoloso tempo estivo a nostra disposizione.
Iniziamo!Il genere che oggi vi volevo proporre rientra nella rubrica che recensii qualche mesetto fa ( GDR ) anche se indirettamente visto che si tratta di un genere che col passare degli anni si è differenziato sempre più ed è per questo che oggi dedico l'intera puntata ai J-RPG.


Per chi non lo sapesse i J-RPG sono una tipologia di giochi di ruolo, con la differenza che sono prodotti in Giappone.
Dopo aver letto questo speciale vi renderete conto di quante differenze esistano tra un J-RPG e un GDR proprio perchè il primo ha un comparto narrativo e stilistico completamente diverso dal secondo.

Particolarità indiscussa dei J-RPG sono senza ombra di dubbio i lineamenti orientali dal punto di vista grafico.
I personaggi infatti presentano caratteristiche tipiche di un anime con stravaganti acconciature, vestiti e tendenze fuori dal comune e molto spesso armi, scudi e armature di dimensioni gigantesche e stratosferiche.
Il tutto è letto e narrato sotto una chiave che è tipica di quella di un Manga.

Ma la differenza non sta solo e unicamente nell'estetica dei personaggi né tanto meno nella provenienza dei giochi quanto nel loro comparto tecnico che inquadrano subito i titoli e li delineano come giochi di ruolo giapponesi.
Partiamo con il descrivere i combattimenti che il più delle volte sono a turni (raramente ci troviamo in combattimenti liberi o aperti).





Il protagonista procede l'avventura tranquillamente quando ad un certo punto, si ritrova in un'altra schermata dove deve fronteggiare i nemici.
Il tutto può avvenire sostanzialmente in due modi che delineano 2 stili di combattimento differenti:
O si procede a turni, scegliendo se attaccare, difenderti o utilizzare l'inventario per guarire la squadra.
O il combattimento avviene in maniera del tutto libera e arbitraria.
Una volta terminato lo scontro riceveremo una ricompensa che andrà ad aumentare i punti EXP accompagnato molto spesso da qualche oggetto utilizzabile all'interno del gioco.


Ecco, questo era lo schema tipo dei combattimenti in un J-RPG.
Ma vi starete chiedendo... Ma i giochi? 

Fatta questa premessa iniziale che ci ha fatto capire e inquadrare sostanzialmente un gioco di ruolo giapponese, vado col presentarvi i titoli che sono stati il fiore all'occhiello del genere e che sopratutto hanno segnato appassionati e videogiocatori.


Iniziamo con Dragon Quest.
Ci credete che il primo Dragon Quest ha dato origine al genere?
Infatti il primo capitolo della saga, giunta ormai al nono episodio, è stato pubblicato nel 1986 e ha dato il via a tutto quel susseguirsi di titoli quali Final Fantasy, Crono Trigger, Xenogears e moltissimi altri che tutt'ora prendono proprio ispirazione da questa pietra miliare.
Era palese infatti la somiglianza tra il primo Dragon Quest e Final Fantasy 1, pubblicato un anno dopo da Square (All'epoca Squaresoft).
I titoli, non si differenziavano molto e hanno sin da subito delineato il genere dal punto di vista strettamente tecnico e formale.
Da li un susseguirsi di titoli, la maggior parte di essi pubblicati da Squaresoft.
Se dovessimo descrivere la trama di Final Fantasy 1 e Dragon Quest 1 si arriverebbe allo stesso risultato.
Si tratta di una contrapposizione tra l'oscurità e la luce, il bene e il male, dove i nostri eroi devono sconfiggere il cattivo di turno e procedere avanti sino a sconfiggere il boss finale.
Trama molto semplice ma è perfettamente comprensibile visto che i veri giochi erano nati da pochissimo.


Uno dei primi titoli a differenziarsi da quelli che erano i giochi di ruolo giapponesi, come li conosciamo, fu proprio Fire Emblem.
Infatti Fire Emblem era una sorta di strategico con visuale dall'alto ma vantava anch'esso uno stile di combattimento tipico dei J-RPG del tempo.
La trama del gioco si presenta più interessante ed intricata rispetto ai precedenti titoli.
Il protagonista del gioco è Marth, principe di Altea, ed è il diretto discendente dell'eroe Altis. 
A seguito di un attacco a sorpresa dell'impero di Dolua, Marth fugge in esilio nella nazione alleata di Tails. 
A seguito della morte del padre, dovuta alla magia nera del Prete Oscuro Garnef, sua sorella Ellis viene rapita.
Grazie all'aiuto del fedele Jeigan, Paladino di Corte, della Principessa Talisiana Shiida, ed altri numerosi personaggi, Marth comincia a viaggiare per il mondo, alla ricerca della leggendaria Spada Sacra Falchion, e del Fire Emblem, ora in mano al nemica, unico oggetto in grado di fargli usare la Falchion.
Marth, dopo lunghe e dolorose battaglie, riuscirà finalmente ad uccidere Garnef ed il Drago Oscuro, resuscitato grazie alla magia nera. In seguito riuscirà a salvare la sorella.

Titolo davvero molto simile a livello di trama è Breath of Fire, uscito nel 1993-94 solo che si differenzia da Fire Emblem proprio perchè lo stile dei combattimenti è del tutto di verso e molto simile ai precedenti titoli quali Dragon Quest e Final Fantasy e la psicologia dei personaggi è affrontata meglio di FE.




Passiamo adesso a Chrono Trigger un titolo davvero interessante proprio perchè è stato un gioco che ha perfezionato la concezione di J-RPG dove le decisioni del giocatore alterano lo svilupparsi della trama e le animazioni sullo schermo, oltre ai dialoghi.

La trama, in breve, narra di un gruppo di avventurieri che viaggia attraverso il tempo per salvare il futuro del loro pianeta. 
Durante lo svolgersi della storia a loro si uniscono alleati provenienti da altri periodi storici allo scopo di sconfiggere il parassita alieno Lavos che lentamente sta distruggendo il loro mondo.
Il giocatore alla fine dispone di un gruppo di sette personaggi giocabili: Crono, il protagonista, Marle, la principessa ribelle, Lucca, la brillante inventrice, Robo, il robot rifiutato dai suoi simili, Frog, la rana cavaliere, Ayla, la donna delle caverne e, a scelta, il mago oscuro Magus.
Il gruppo si sposta attraverso portali ed Epoch, una macchina del tempo volante, in sette diversi momenti della storia fino alla fine del tempo.
Mi ero dimenticato di dirvi che Chrono Trigger è stato pubblicato e sviluppato da Square, dallo stesso autore di Dragon Quest e che quindi presenta medesime caratteristiche in ambito grafico e stilistico.


Passiamo adesso a Xenogears (1998) uno dei giochi che fra i primi si è differenziato per la ricca trama e per la caratterizzazione dei personaggi.
La trama di Xenogears verte in gran parte su Fei Fong Wong, un ragazzo di 18 anni che vive nel pacifico villaggio di campagna di Lahan. Egli fu portato lì in stato comatoso, tre anni prima, da un uomo mascherato. Fei non ricorda nulla del suo passato. Poco dopo l'inizio del gioco, il villaggio di Lahan diventa un campo di battaglia tra alcuni Gear del Regno di Aveh ed alcuni dell'Impero di Kislev. Fei, dopo essere salito su un Gear rimasto privo del suo pilota, sembra perdere il controllo di sé stesso e distrugge completamente il villaggio, uccidendo tutti gli abitanti che non erano ancora riusciti a scappare. Fatto ciò, viene allontanato dai sopravvissuti, ed inizia il suo esilio. Durante il viaggio, incontrerà diversi personaggi che si uniranno a lui, e scoprirà via via nuove informazioni sul suo passato, che si rivelerà essere strettamente legato al destino stesso del mondo. Un viaggio che lo avvicinerà alla verità riguardante la storia del pianeta, che, sin dall'alba dei suoi tempi, è manipolato da un'entità conosciuta come Deus.
Dal punto di vista dei combattimenti, il gioco si differenzia dagli altri titoli proprio perchè si può combattere anche sui Gear, mentre il combattimento da terra resta molto simile agli altri giochi del tempo con combo, attacchi di ogni genere, magie e la possibilità di utilizzare Items e fuggire.

Visto che soffermarsi su OGNI titolo J-RPG significherebbe stare un'intera giornata vi elenco alcuni di quelli che a mio avviso, hanno fatto la storia come i giochi di ruolo giapponesi di maggior successo:

-Valkyrie Profile (2000, PS1)
-Shadow Hearts: Covenant (2004, PS2)
-Grandia (1999, PS1)
-Chrono Cross (2000, PS1)
-Persona 3 (2007, PS2)
-Eternal Sonata
-Hyperdimension Neptunia
E molti altri a seguire.
Prima di concludere questo "Genere della Settimana" vorrei soffermarmi su 2 saghe di giochi particolari 
e queste sono proprio quella di Final Fantasy e di Kingdom Hearts.


Partiamo con FF che, come ho detto prima, è uscito nel 1987 ed è stato sviluppato da Square.
Il gioco inizia illustrandoci quanto accaduto negli anni precedenti fino ad arrivare ai giorni nostri (nel gioco).
Prima che il mondo entrasse nell’Età Oscura, quattro cristalli di potere controllavano e regolavano i quattro elementi (Terra, Vento, Acqua e Fuoco) e diffondevano con la loro luce, pace e armonia nel mondo. Un triste giorno la luce dei cristalli si esaurì e l’ordine naturale del pianeta fu irrimediabilmente alterato. Il male, l’oscurità e lo sfacelo cominciarono a diffondersi sulla Terra, creature spaventose cominciarono ad apparire ovunque e le città caddero in preda alla confusione andando verso la rovina. Prima di partire per il Lago Crescente ed unirsi ai più grandi Saggi dell’umanità, Lukhan il Profeta annunciò ai cittadini di Cornelia l’arrivo di quattro grandi eroi che avrebbero lottato contro il male e ripristinato la pace e l’armonia, chiamandoli Guerrieri della Luce.
Si preannuncia sin da subito un titolo parecchio interessante anche perché la trama ai tempi era parecchio innovativa mentre il sistema di Items e di combattimento era tipico dei J-Rpg dell'epoca.
All'inizio della prima partita il giocatore dovrà scegliere nome e classe di tutti i personaggi.


Da li molti Final Fantasy si susseguirono nel corso degli anni, fino ad arrivare al VI (1994) che si differenzia da tutti gli altri proprio perché è il primo Final Fantasy in cui si ha una trama più complessa e delicata che riguarda universalmente tutti i protagonisti con dei veri e propri drammi esistenziali. Una particolarità di questo capitolo della saga è l'assenza di un vero e proprio personaggio principale.


Arriviamo dunque al 1997 dove venne pubblicato Final Fantasy VII che è fino ad ora il capitolo della serie di maggior successo commerciale, con oltre 9.720.000 di copie vendute in tutto il mondo, tanto da venir etichettato come "il gioco che vendette la PlayStation". 
Nonostante ciò, il gioco non ha mai avuto una traduzione italiana. L'enorme successo del titolo spinse Square Enix a produrre, a partire dal 2004, una serie di prequel e sequel ad esso collegati, su diverse piattaforme. L'intera Compilation of Final Fantasy VII è arrivata a vendere oltre 15 milioni di copie.
Fu inoltre il primo Final Fantasy in terza dimensione.

Passiamo adesso a Final Fantasy X, il primo titolo della saga FF ad essere sbarcato su Ps2. 
Dal punto di vista tecnico questo capitolo segna il passaggio definitivo alla grafica interamente tridimensionale. Final Fantasy X è anche il primo titolo della serie a introdurre il doppiaggio sonoro e ad avere un sequel diretto, Final Fantasy X-2 Il sistema di combattimento "Active Time Battle" finora utilizzato viene sostituito dal "Conditional Turn-Based Battle".
Viene inoltre utilizzato un inedito sistema di sviluppo dei personaggi chiamato "Sferografia" e a differenza degli altri capitoli i personaggi non sono dotati di un livello che ne indichi i progressi.


Vi è poi Final Fantasy XI che è stato etichettato come "Il Final Fantasy Online".
Il gioco infatti assume le caratteristiche tipiche di un MMORPG e è stato sviluppato anche per console attuali ma non ha riscosso un grosso successo dalle nostre parti.

Da qui secondo molti giocatori affezionati ai capitoli precedenti, il degrado.




Arriviamo nel 2006 con un titolo visto come l'innovazione dei Final Fantasy, sto parlando di FF XII.
Come tutti gli altri capitoli di Final Fantasy, anche questo è un gioco di ruolo, e come tale si basa sull'esplorazione dei vari scenari, sulla ricerca di oggetti particolari per portare a termine un compito.
Per quanto riguarda il sistema di combattimento, è molto simile a quello di Final Fantasy XI: gli incontri non sono più casuali, ma tutti i mostri o i nemici sono subito visibili durante l'esplorazione, così che il giocatore può scegliere se battersi con essi oppure no. 
Da questo ne consegue che tra l'esplorazione e la battaglia non ci sono transizioni, né per quanto riguarda le immagini, né per la musica. 
Final Fantasy XII è il primo capitolo della serie dai tempi di Final Fantasy V ad avere personaggi giocabili che non presentano alcuna differenza per quanto riguarda abilità e stile di combattimento. 

Siamo finalmente arrivati ai giorni nostri con i Final Fantasy XIII, dove non mi soffermo molto.
Il gioco nasce dai creatori di Final Fantasy X, mentre Versus XIII (che non sarà un classico GdR, bensì un videogioco d'azione) è in sviluppo presso il team che ha prodotto Kingdom Hearts. 
Il tutto è capeggiato da Tetsuya Nomura, responsabile della lavorazione di entrambi i giochi e designer dei personaggi in FF XIII.

Come ben sapete da questi E3 2013 che si sono svolti recentemente il Final Fantasy Versus XIII ha preso direttamente il posto di FF XV.


Adesso voglio parlare di un'ultima saga che ha veramente affascinato in tanti e che tutt'ora continua a regalare emozioni, sto parlando della saga di Kingdom Hearts.
KH è una popolare serie di videogiochi di ruolo alla giapponese prodotta dalla collaborazione tra la Square Enix e la Disney.
La storia vede il protagonista centrale, Sora, nella ricerca dei suoi amici e nell'incontro con i personaggi in vari mondi, in un universo creato appositamente per la serie: la lotta tra luce ed oscurità è focalizzata sul cuore dei personaggi.
Il grande successo della serie (nel dicembre 2006 sono state vendute oltre 10 milioni di copie del primo capitolo) ha ispirato in questo modo varietà di elementi ispirati ad essa.
La storia ha inizio sull'Isola del Destino, dove si trova Sora, il protagonista della storia, un ragazzino dotato di gran cuore, confida molto negli amici, specialmente in due personaggi primari; Kairi, ragazzina dalle origini incerte che, non si sa né come né perché, si ritrova sull'isola e Riku, ragazzo maturo ma freddo come il ghiaccio e amico/rivale di Sora.
Un terribile incubo occupa i sogni di Sora: le ombre, conosciute come Heartless, tentano di farlo cadere in un baratro di oscurità, dal quale Sora riesce comunque a salvarsi. 
Una volta sveglio, Sora fa finta che non sia successo niente, e porta avanti il suo ambizioso progetto di lasciare l'Isola del Destino insieme agli amici Kairi e Riku, per conoscere insieme altre parti del mondo e per saziare la curiosità di scoprire le vere origini di Kairi. 
I loro sogni ben presto vengono infranti: una tempesta colpisce l'Isola e l'incubo di Sora si avvera. 
Gli Heartless vogliono catturare lui e il resto del l'isola, ma improvvisamente, gli viene in aiuto una spada-chiave chiamata Keyblade, con la quale egli può liberarsi dei nemici Heartless. Anche se riesce a trovare aiuto nella spada, per i suoi amici e il suo mondo oramai è già troppo tardi, perché sono sprofondati nell'oscurità. Cosa altro poteva fare allora se non seguirli?
Da li il susseguirsi di azioni avvincenti, nella scoperta di nuovi mondi fusi anche con la realtà Disney.
Un titolo veramente molto interessante che consiglio a tutti.

Detto questo concludo, spero di approfondire con voi un altro genere e mi scuso per essermi soffermato così tanto.
Alla prossima Gamers, commentate qua sotto o nella pagina facebook le vostre opinioni e quello che pensate del genere che ho analizzato, alla prossima! (Roby) 

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